LE RAGANELLE
Questa è una delle tradizione più antiche che si ritrova nel nostro borgo ed è viva nella memoria dei vecchi e dei meno giovani che a suo tempo furono attori principali nell’utilizzo di questo “strumento”.
Nei tempi passati, a parte pochi privilegiati, nelle case non esistevano orologi e quindi per la gente del paese, l’unico modo per conoscere l’orario era quello di ascoltare i rintocchi delle campane (in passato questo avveniva ogni quarto d’ora e poi nelle ore cosiddette intere).
Nei giorni di venerdì e sabato Santo, le corde delle campane venivano legate in segno di lutto per la morte di Gesù e quindi i rintocchi non c’erano ed il campanile non poteva quindi assolvere la sua funzione. In sostituzione dei rintocchi delle campane, gruppi di ragazzi correvano per il paese a ricordare ai loro compaesani che ora fosse e lo facevano gridando ed utilizzando una raganella di legno. Ricordiamo qui la frase che si gridava per i vicoli la sera della funzione religiosa: “A Messa, a Messa che ha sonatu una ‘ota”.
La Raganella è uno strumento musicale popolare di legno composto da una ruota dentata che gira intorno a un perno; facendo un movimento rotatorio della mano, la ruota striscia contro una lamina di legno o di metallo e produce un suono che ricorda il gracidio di una rana. Ad Ascrea però era in uso anche una versione con una manovella e la ruota dentata tenuta al centro di una tavoletta con 2 lamine di legno in posizione opposta (vedasi foto).
Fino al Concilio Vaticano II le raganelle erano di grandi dimensioni ed erano suonate nei campanili delle chiese durante la Settimana Santa, dal Giovedì al Sabato Santo, in sostituzione delle campane. Successivamente queste sparirono e diventarono uno strumento popolare ad uso degli abitanti del posto.